Recensione di Giovanni Di Girolamo – romanzo “OLTRE LE PALME I PENSIERI DEL MARE” – estratto
Valerio e Alessia è quella che si può definire una normalissima coppia, tutto sommato anche felice, soltanto adombrata dalla mancanza di figli, che sinceramente avrebbero voluto avere, ma non sono venuti. Lui ingegnere informatico, lei titolare di un avviato ristorante. Gli affari vanno bene, tanto che decidono di comprare anche un appartamento, uso vacanze, nella Repubblica Dominicana. Ma qualcosa all’improvviso viene ad incrinare la loro unione: lui, causa la crisi che a partire dagli anni 2010 in poi si abbatte in Italia e nel mondo, perde il lavoro per riduzione del personale nella ditta dove lavorava. E, purtroppo, a 47 anni non è facile un ricollocamento nel mondo del lavoro; lui si vergogna di riferire la cosa alla moglie, e prova in tutti i modi di trovare effettivamente un’altra occupazione, ma invano. Intanto il suo stato d’animo si riflette anche nel normale rapporto di coppia: è taciturno, talora anche un po’ irascibile, sembra insofferente persino davanti alle insistenze della moglie che vuole capire che cosa gli sta succedendo. Dopo sei mesi, con il fallimento della ricerca di un nuovo lavoro, lui si arrende e riferisce tutto alla moglie: la quale non gradisce affatto la circostanza di averla tenuta all’oscuro della sua situazione per così tanto tempo. …
Purtroppo, ad aggravare la situazione affettiva ed economica subentra anche la vicenda della casa di vacanze nell’isola caraibica: la ditta costruttrice dello stabile (composto di vari appartamenti e tutti venduti) non ha stipulato tempestivamente l’atto notarile in favore dei vari acquirenti; è oberata da debiti, sicché la banca sequestra tutto, ovviamente anche gli appartamenti. Lui, anche in questo caso, decide autonomamente, ovvero senza dire nulla alla moglie, di trasferirsi nella Repubblica Dominicana, con la scusa di seguire da vicino le vicende legali dell’appartamento, ma in realtà per provare a ricostruire la sua vita là in quell’isola, magari con l’attività hobbistica che da sempre lo ha occupato ed intrigato: la fotografia. Pur a fatica in parte ci riesce. Ma intanto il suo matrimonio è a rotoli …
Ecco, nel resoconto della trama noi ci fermiamo qui; deleghiamo al lettore il compito di scoprire il finale: che, possiamo solo anticipare, è di sicuro interessante. Nostro compito, a questo punto, è illustrare il libro dal lato puramente critico. E diciamo subito che è un romanzo, oltre che corposo e con uno sviluppo di vicende sempre incalzante, molto avvincente, con una narrazione fluida, di facile acquisizione mnemonica, sì da conferire alla lettura una speditezza tale da far ultimare la lettura in pochissimo tempo, nonostante la sua corposità di cui si diceva dianzi. Riteniamo superfluo aggiungere che la lettura fornisce anche una straordinaria gradevolezza. E qui rimarchiamo l’effettiva “qualità” del libro e, di conseguenza, dell’autrice: grande padronanza discorsiva e dialogica, senza le ossessive e puntigliose ricercatezze stilistiche – non di rado caratteristica dei nuovi narratori – che, lungi dal facilitare la lettura, la rende ostica – e pesante. È appunto questa la indubbia “qualità” del libro, che siamo sicuri è anche condivisione dei tanti lettori. Di certo il tempo speso per la lettura di quest’opera è proficuo, non solo per gradevolezza, ma anche e soprattutto per compiacimento di indubbia Arte letteraria.
Giovanni Di Girolamo