Continuano le presentazioni del mio nuovo romanzo ambientato in Alto Lario.
La voce del LARIO incanta i lettori! Il fascino sottile di questo lago e la mia percezione di come mi parla e racconta le sue storie relative alla sua esistenza passata offrono al lettore un modo particolare di avvicinarsi al suo mondo e alla sua essenza fluida. Molti di coloro che hanno letto il romanzo mi chiedono sorpresi come abbia fatto a immaginare che il lago mi parlasse. Semplice: mi parla davvero ogni giorno, trasmettendomi pensieri ed emozioni. Riesce a farlo perché mi pongo in ascolto, supero le immagini di straordinaria bellezza che propone fissando il vibrare irregolare delle sue acque, un chiacchiericcio infinito anche quando la superficie sembra essere calma. Ne sento il battito del cuore profondo ogni volta che le sue onde lavano la riva sassosa su cui amo camminare insieme ai miei cani. Gli rispondo e ragioniamo insieme sulla spiritualità che le sue sponde e i monti intorno mi comunicano: quella sacralità che dal tempo dell’antica cultura celtica di questa zona ha intriso la natura e ha creato un magnetismo fortissimo che mi avvolge. Molti, dopo aver letto questo libro, cominciano a dialogare con il Lario anche loro! Prendiamoci questo tempo di dialogo con un amico liquido come se fosse un regalo della vita. Sarete sorpresi di quante siano le cose che il lago racconta, quanto profonde siano le emozioni che ci fa provare, quanto benefiche siano le sue parole dirette, sincere, senza veli. Lui è la storia e sa tutto: del mondo, di noi, della vita, della nostra fragilità.
Il 4.10.2020 si è tenuta un’altra presentazione di questo romanzo a Gravedona, a Palazzo Gallio. Un grazie di cuore a Cesare Soldarelli e Caterina Bongiasca per l’invito e al numeroso pubblico intervenuto mostrando grande interesse e curiosità per le tematiche trattate. La presenza del Lago oltre le finestre era palpabile, il suo respiro percepibile, i suoi pensieri galleggianti ci raggiungevano in un soffio, le sue parole fluide s’insinuavano nell’anima di chi sa ascoltarlo. Il mio amico Lario non smette mai di farmi giungere i suoi pensieri antichi, secolari e non sta mai zitto! Peggio di me! Ma identifico le sue parole nei moti irregolari del suo manto acqueo, il suo invito ad ascoltare i suoi racconti, a trasmettere la memoria del passato antichissimo che ancora aleggia nella natura che lo circonda. Ti ascolterò, Lario.